Ti trovi in:  Home  » Press  » Novità  » Progetto scuole Ecotedi "marine litter"

Progetto scuole Ecotedi "marine litter"

23 maggio 2017

Gli alunni delle scuole primarie e secondarie di Giulianova hanno vissuto momenti  di in-formazione e curiosità sui rifiuti spiaggiati che ogni anno si riversano  sulla nostra costa. L’intendo educativo con i ragazzi e gli adulti che li hanno accompagnati è stato quello di stimolare la loro curiosità verso uno dei più grandi problemi che affligge il nostro pianeta: l’inquinamento. Ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti abbandonati finiscono nella natura , nelle foreste arrivando attraverso i fiumi sulle spiagge, nei mari e negli oceani. La causa di tutto ciò sono i modelli insostenibili di produzione e di consumo delle nostre società, una mancanza di sensibilità nella popolazione. Questa campagna informativa voluta dalla Ecotedi l’azienda che opera sul territorio giuliese ha voluto evidenziare la drammatica situazione dei rifiuti in mare, il cosiddetto “marine litter” sottolineando  come abbandonando i rifiuti sulla terra ferma arrivino ad inquinare il nostro mare. Almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare ogni anno. È come se, ogni minuto per 365 giorni, un camion della spazzatura riversasse tutto il suo contenuto in acqua. Senza sosta. Se non ci sarà un cambio di rotta, con una diminuzione della produzione e una maggiore attenzione allo smaltimento, nel 2050 i camion al minuto diventerebbero quattro. In quella data, in termini di peso, gli oceani potrebbero contenere più bottigliette che pesci. L’allarme è stato (ri)lanciato un anno fa a Davos, in Svizzera, all’apertura del Forum economico mondiale. Secondo il dossier presentato in quell’occasione, nei mari di tutto il mondo oggi ci sarebbero oltre 150 milioni di tonnellate di materie plastiche. Tra le acque più inquinate ci sono quelle del Mediterraneo. Il problema, infatti, non riguarda solo la spazzatura di grandi dimensioni (che spesso forma delle vere e proprie isole in mezzo all’acqua), ma anche i rifiuti che non riusciamo a vedere: la concentrazione delle microplastiche a largo delle nostre coste è persino maggiore di quella del Pacifico (che ospita la Great Pacific garbage patch). A farne le spese, ovunque, sono gli esseri viventi. Se l’immondizia danneggia la flora e provoca il soffocamento e la menomazione degli animali marini, le particelle vengono spesso ingerite da organismi che poi finiscono nei nostri piatti. Con effetti che, anche se gli studi in merito sono ancora agli inizi, sembrano dannosi anche per l’uomo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=7_sMFJyzMaQ

counter

Ultime Novità

È meglio un albero vero o finto?
Ma poi... È meglio un albero vero o finto? Queste sono le classiche domande a tema sostenibilità e albero di Natale. ...
Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2022
Dal 19 al 27 novembre si terrà la 14esima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, una campagna ...

Percentuali RD

App Andoid o iPhone